La Moringa oleifera è una pianta originaria dell’India ed è ampiamente coltivata nelle aree tropicali e sub-tropicali. Le sue proprietà salutistiche sono state oggetto di numerosi studi i quali le fanno derivare dalla presenza nella pianta, in quantità considerevoli, di vitamine, flavonoidi, acidi fenolici, isotiocianati, tannini e saponine.
Uno degli aspetti emersi nelle ultime ricerche riguarda, ad esempio, l’effetto delle foglie nella remissione e nel trattamento dello stress ossidativo, di alcune epatopatie, disturbi neurologici e dell’iperglicemia.
La presente revisione sistematica si concentra sull’utilizzo della moringa come alimento funzionale e nel trattamento di lesioni cellulari. I dati raccolti sono stati estratti da ricerche indicizzate nelle banche dati Web of Science, Google Scholar, PubMed, Science Direct e Scopus.
Dalla ricerca è emerso che i polifenoli delle foglie di moringa hanno attività protettive contro i disturbi neurodegenerativi in quanto riducono i danni al DNA, attivano l’acetilcolinesterasi (AChE) e inibiscono l’attività della caspasi-3. Proteggono, inoltre, il rene dai danni causati dalla melamina attraverso la soppressione delle citochine pro-infiammatorie e altri meccanismi biochimici.
L’estratto alcolico delle foglie di moringa ha mostrato una modesta attività ipoglicemizzante che attenua il rischio di diabete, migliorando il metabolismo dei lipidi e stimolando il rilascio di insulina, l’assorbimento del glucosio e la sintesi del glicogeno.
Infine, viene sottolineato l’effetto protettivo contro le tossine ambientali che influiscono negativamente sulla funzione metabolica cellulare.
Insomma, una pianta estremamente versatile che presenta numerose potenzialità per il controllo e il trattamento di varie condizioni di salute.

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