Fabio Zampieri
In questa prima estate di libertà e ritorno ad una nuova normalità, molte famiglie, grazie anche al clima particolarmente afoso hanno scelto come meta la montagna che era infatti particolarmente affollata di bambini e cani!
Generalmente prediligo i monti (paesi della Val Zoldana in particolare) perchè il clima più fresco mi permette di avere una mente più libera, di fare lunghe passeggiate e ritrovarmi, alla fine delle ferie, più rilassato e tonico.
Oltre ai comuni sentieri, nel corso degli anni ho imparato ad esplorare i borghi e i boschi, un po’ per non fare sempre camminate impegnative e battute dal sole a picco, un pò per poter osservare con calma il paesaggio circostante, scoprirne la vegetazione e in particolare le diverse specie di funghi.
Nei boschi e nei prati ne sono presenti veramente di moltissime differenti specie. Quando, con amici, anni fa mi dilettavo nella raccolta di alcune specie comuni commestibili, avevo anche acquistato, per maggior sicurezza, i primi 3 volumi dell’opera di Bruno Cetto (una raccolta di circa 1200 diversi funghi). Negli anni poi ho continuato a raccogliere quelli che mi era stato insegnato a riconoscere, vale a dire finferli, porcini, russole e lattari.
Quest’anno il mio interesse è stato solo puramente conoscitivo. A detta di molti nella mia zona non sarebbe stato un buon anno ma, come per cacciatori e pescatori, anche per coloro che vanno a funghi vale il detto che non sempre bisogna credere a quello che dicono! Infatti la “caccia” non è andata per niente male.
Ho trovato alcune belle mazze di tamburo (foto1) e ho avuto modo di scoprire diverse tipologie di funghi che non conoscevo e non avevo avuto modo di incontrare prima, come questa famigliola di coprinus (foto2) o questa vescia particolarmente sviluppata (foto3).
Funghi come medicina
Forse la cosa più interessante è stata la “ri-scoperta” delle loro proprietà medicinali oltre a quelle nutrizionali, regola questa che vale per molti funghi (commestibili o meno) e per gli alimenti in genere.
Ecco alcuni esempi di funghi medicinali:
Auricularia auricula-judae

L’Auricularia auricula-judae è un fungo commestibile comune a forma di orecchio, di colore rosso brunastro, gelatinoso, elastico. Cresce su alberi o parti di albero morte e può raggiungere dimensioni da 3 a 10 cm.
Questo fungo ha un effetto immunostabilizzante, determina un aumento dei globuli bianchi. Ricco in adenosina, favorisce la circolazione sanguigna senza però indurre emorragie, ma ostacola l’aggregazione piastrinica, riduce l’iperlipidemia e quindi previene fenomeni trombotici, l’aterosclerosi, e l’ostruzione dei vasi sanguigni senza aggredire il collagene e preservandone quindi l’integrità.
Favorisce un decremento del colesterolo cattivo (LDL), senza alterare i valori del colesterolo buono (HDL). È un fungo utile per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, per risolvere alterazioni circolatorie, in particolare a livello delle gambe, nell’insufficienza venosa periferica (PVD peripherical vascular disease). Attiva la metabolizzazione dell’acido lattico dopo sforzo fisico.
Rinforza tutte le mucose ed ha, in generale su di esse un effetto umettante, quindi è utile nella tosse secca, nella faringite, nella sinusite, ma anche nella colite cronica con stipsi. Ha proprietà antidiabetiche attribuibili alla creazione di una massa vischiosa indotta dall’idratazione delle sue fibre che rallenta il transito intestinale e quindi anche l’assorbimento degli zuccheri.
Coprinus comatus

Il Coprinus comatus è un fungo commestibile che però va consumato molto fresco. Possiede una cappella di 3- 6 cm, di forma da ovale a campanulata sulla sommità, gambo sottile e allungato che può arrivare fino a 20 cm. È per lo più bianco e coperto da fitte squame. Invecchiando la cappella annerisce, si apre ed assume un colore nerastro e deperisce.
Il Coprinus contiene molti minerali, tra cui i principali sono potassio e vanadio, ma anche calcio, ferro, rame e zinco. È ricco di aminoacidi tra cui 8 essenziali e dal 20 al 40% di proteine, vitamine C, D, E e gruppo B (soprattutto niacina). Studi sull’utilizzo di questo fungo hanno evidenziato una veloce (90’) e persistente riduzione della glicemia (6 ore) caratterizzandolo come un vero e proprio ipoglicemizzante orale senza tuttavia gli effetti collaterali dei farmaci ipoglicemizzanti.
Aiuta la digestione e coadiuva la riduzione ponderale a parità di apporto calorico-energetico. Migliora anche la circolazione sanguigna e previene l’aterosclerosi concorrendo a sciogliere le placche ateromasiche e a rendere più elastiche le pareti arteriose.
Per questo fungo è stata notata una azione antitumorale soprattutto a livello dei tessuti connettivi e di sostegno.
Tremella fuciformis

Nella cucina cinese, la Tremella è tradizionalmente utilizzata in molti piatti comuni sia dolci che salati.
Anche se insapore, è apprezzata per la sua consistenza gelatinosa così come i suoi benefici medicinali. Più comunemente, è usata per fare una zuppa dolce chiamata baimuer tang, spesso in combinazione con giuggiole, frutti di longan essiccati e altri ingredienti. È anche usata come componente di una bevanda e come gelato.
L’estratto di Tremella fuciformis viene utilizzato in molti prodotti di bellezza femminili provenienti dalla Cina. Secondo la medicina cinese le sue azioni sono: favorire la generazione di fluidi, inumidire il polmone e nutrire lo stomaco.
Le sue principali indicazioni sono per : tosse secca, emaciazione, anemia, ipertensione, ecc.
Il fungo aumenta l’umidificazione della pelle e previene la degradazione senile dei micro-vasi sanguigni in la pelle, riducendo le rughe e levigando le linee sottili.