Perchè occuparci di Omeopatia?

Occuparci di Omeopatia, e praticarla, è una strada per capire e verificare su noi stessi che il nostro organismo ha delle capacità di reazione. Lo vediamo chiaramente perchè, imparando ad utilizzare l’omeopatia, ci dobbiamo educare ad una maggiore attenzione ai nostri sintomi e al loro comportamento.

Questo prezioso meccanismo di reazione prende il nome di omeostasi, una capacità di difenderci che ha molte forme.

A volte può non funzionare nel riequilibrare le nostre alterazioni patologiche, intervenute a causa di modifiche dell’ambiente esterno, o a causa di un mal-funzionamento interno. In questi casi, il rimedio omeopatico quando interviene “aumenta l’energia vitale dell’individuo e rende possibile che lo stesso si immunizzi contro la malattia. … Il rimedio influisce sull’intero individuo”( Roberts).

In definitiva con l’Omeopatia si aiuta il fisico del soggetto a far emergere le sue difese immunitarie. Con l’allopatia si cancella la malattia, o solo i segni esterni, senza lavorare sull’energia vitale e lasciando molto spesso degli effetti indesiderati.

Ponendo l’attenzione ai sintomi e alle specifiche caratteristiche della nostra persona, andiamo fuori dalla stessa cura uguale per tutti.

Perchè probabilmente il pensiero comune che che siamo tutti diversi esiste, ma in medicina solo l’omeopatia è un metodo strutturalmente adatto per dare delle indicazioni diverse per le diverse situazioni. Questa impostazione le dà un livello particolare di qualità nella possibilità di cura, perché questa può essere veramente individualizzata.

Occuparci di Omeopatia ci porta anche ad essere informati di effetti positivi storicamente documentati.

Esempi importanti furono i successi nelle 6 epidemie di colera in Italia e in Europa tra il 1834 e il 1893. Successi confermati da statistiche ufficiali nonostante il clima estremamente avverso all’omeopatia (presente allora come adesso. E’ in gioco, come copertura, un criterio di scientificità concepito e usato con modalità che servono a non accettare le diversità. Sui motivi non approfondiamo adesso).

Altro esempio. Tra il 1918 e il 1919 prezioso fu il trattamento della influenza spagnola con mortalità dell’1-2,1% quando trattata con l’Omeopatia e del 20-40% se trattata in modo allopatico (con 40-100 milioni di morti).

A Roma in Piazza Navona c’è il Museo della Storia dell’Omeopatia che contiene 5000 testi originali e manoscritti di Omeopatia. Questo fa capire il peso storico che ha avuto nei secoli.

Vogliamo lasciarvi con alcuni principi, tratti da Roberts (I principi e l’arte di curare) che possono essere utili, e recentemente lo sono stati, in generale per la medicina:

  • La ricerca della cura è dare salute all’uomo considerato nella sua totalità. Quindi il rimedio influisce sull’intero individuo.
  • Ciò che viene rivelato da un sintomo può essere la chiave per comprendere il paziente nella sua totalità.
  • La parte più caratteristica sono i sintomi mentali.

A cura del gruppo Omeogas

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