Negli ultimi anni, i progressi della medicina e della terapia intensiva hanno garantito a sempre più pazienti la sopravvivenza a gravi lesioni cerebrali. In molti casi però, la prognosi è sfavorevole e i pazienti manifestano disturbi della coscienza (ovvero l’incapacità dei pazienti di identificare e percepire l’ambiente circostante e i propri stati per oltre 28 giorni dopo una lesione cerebrale) di vario tipo.
Coloro che non riescono a recuperare completamente la coscienza possono rimanere in stati alterati di coscienza, come coma, stato vegetativo o stato di coscienza minima nel quale i pazienti mostrano segni di coscienza ripetibili ma instabili, come rispondere ai comandi o seguire le cose.
In Cina, questo tipo di disturbo, costituisce un’importante problema di salute pubblica in quanto, a causa delle fonti limitate di cure mediche e riabilitazione, vi sono quasi 50.000-70.000 pazienti in stato vegetativo.
Questo studio quindi si propone di verificare l’efficacia della stimolazione del nervo vago auricolare transcutaneo sui pazienti con disturbi della coscienza, attraverso gli strumenti di Coma Recovery Scale-Revised (CRS-R) e il rilevamento dell’attività della corteccia cerebrale con elettroencefalogramma (EEG).
Nello studio, dodici pazienti con punteggio della scala CRS-R pari a 6-10 sono stati divisi casualmente in due gruppi, uno trattato con la stimolazione del nervo vago e un gruppo di controllo di stimolazione del nervo vago non auricolare transcutaneo. Secondo la diagnosi clinica, il gruppo di trattamento è stato suddiviso in gruppo in stato vegetativo e gruppo in stato di coscienza minima.

Premettendo che l’energia delle bande delta e beta è correlata positivamente con l’attività cerebrale dei pazienti, la stimolazione del nervo vago ha cambiato in modo significativo l’energia della banda delta nelle regioni cerebrali locali nei pazienti in stato vegetativo, e ha invece portato a significativi cambiamenti sia nell’energia della banda delta e beta in più regioni del cervello che nell’attività di connessione cerebrale i pazienti in stato di coscienza minima.
Questi risultati suggeriscono quindi che la stimolazione del nervo vago auricolare può essere un metodo aggiuntivo correlato per favorire il risveglio dei pazienti con disturbi della coscienza, migliorandone l’attività di connessione cerebrale. L’effetto è notevole nei pazienti in stato di coscienza minima.
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