Nella medicina tradizionale cinese (MTC), sono ampiamente utilizzate varie combinazioni di erbe, con formulazioni molto precise. Pur essendo molto usate però, in queste formule è spesso difficile decodificare le prove molecolari degli ingredienti che le compongono e questo crea maggiore difficoltà nello stabilire le loro specificità, stabilità e affinità.
Questo divario nella ricerca ha limitato di molto la generalizzazione di questa tipologia di farmaci e l’espansione della fitoterapia internazionale.
Per poter quindi modernizzare questi composti, rendendoli fruibili nel mercato farmaceutico, è necessario eseguire alcuni test molecolari.
Decotto Xiao Yao
In particolare, il decotto Xiaoyao, è una formula convenzionale a base di erbe, che si è dimostrata efficace e sicura per molte malattie quali: disturbo depressivo , indotto da stress ansia, epatite cronica B , carcinoma mammario , ipertensione , insonnia , infertilità anovulatoria e sindrome dell’ovaio policistico.
Questo decotto è stato anche segnalato per lenire le malattie del fegato, rinvigorire
la milza e modificare il contenuto dei neurotrasmettitori, come serotonina, noradrenalina e sostanza P .
Dal punto di vista della composizione molecolare, che possa quindi stabilire e definire le sue potenzialità terapeutiche e i suoi meccanismi d’azione, c’è ancora da esplorare.
Grazie al rapido sviluppo della bioinformatica, è emersa una nuova metodologia di ricerca, chiamata farmacologia di rete, che è stata applicata nelle ricerche sulle formule della medicina cinese.
Essendo lo Xiao Yao, un esempio piuttosto conosciuto e usato della fioterapia cinese, è stato scelto come oggetto della ricerca che punta a fornire un riferimento metodologico per chiarire gli aspetti scientifici base di queste formule fitoterapiche e poterle poi tradurre in farmaci moderni, più facilmente fruibili ed esportabili.
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