Secondo la tradizione popolare cinese, una persona alla nascita ha un suo animale simbolico, detto shuxiang o shengxiao: si tratta di una modalità della tradizione popolare cinese per il computo degli anni e dell’età.
Il computo degli anni nella Cina antica avveniva con il titolo del regno dell’imperatore e il sistema dei tronchi celesti (che sono 10) e rami terrestri (che sono 12).
A partire dagli Han Orientali (25-220 d.C.) i 12 rami terrestri vennero affiancati da 12 animali: topo, bue, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, capra, scimmia, gallo, cane e maiale.
Oggi i cinesi ricorrono al computo dell’età e degli anni in base al calendario gregoriano, ma permane l’usanza di farlo anche con gli animali simbolici.
Ma qual è la storia che sta dietro all’ordine secondo il quale si susseguono i vari animali?
Di versioni ce ne sono molte, ma quella più conosciuta è questa:
L’Imperatore Giallo diede una festa nel suo palazzo e invitò tutti gli animali a partecipare. Ad ogni animale che avesse partecipato egli avrebbe dedicato uno dei segni zodiacali.
La difficoltà era che il palazzo stava al di là del fiume, quindi non era semplice da raggiungere.
Il topo, furbo, convinse il bufalo che passava di lì, a portarlo sulla schiena mentre attraversava il fiume. Il bufalo non fece fatica, possente com’era , ad arrivare sull’altra sponda, e non appena toccò terra il topo saltò giù e arrivò per primo dall’Imperatore.
Poi arrivò la tigre che nonostante fosse molto agile e scattante , non aveva voglia di bagnarsi quindi aveva cercato una soluzione diversa…ma dovette poi arrendersi e attraversare il fiume a nuoto!
Il quarto fu la lepre che era arrivata velocissima alla riva del fiume ma, non sapendo nuotare aveva dovuto cercare un guado per poterlo attraversare. Il guado però non attraversava totalmente il fiume e la lepre non sapeva che fare. Fortunatamente vide un tronco che galleggiava e vi saltò sopra riuscendo quindi a raggiungere il palazzo.
Il drago invece arrivò quinto e l’Imperatore stesso fu sorpreso di vedere un animale veloce come lui arrivare così tardi. Il drago spiegò che durante il volo era passato sopra dei campi arsi dalla siccità dove i contadini si disperavano per il raccolto futuro. Quindi aveva raccolto le nuvole in cielo per far piovere. Stava quindi per arrivare al palazzo quando aveva visto il coniglio in mezzo al guado senza possibilità di arrivare a riva, così si era trasformato in tronco e galleggiando sull’acqua del fiume gli aveva permesso di raggiungere la festa.
Il cavallo invece aveva trovato il serpente bloccato di fronte all’acqua perchè non sapeva nuotare e si era offerto di trasportarlo attorno ad un suo zoccolo. Arrivati all’altra riva, il serpente era apparso all’improvviso davanti al cavallo che si era dimenticato di averlo su di sé. Quindi si era spaventato e imbizzarrito, arrivando settimo, appena dopo al serpente.
Arrivarono poi la capra, la scimmia e il gallo, i quali, non sapendo nuotare, avevano trovato una barca abbandonata che la scimmia si era offerta di governare con le sue mani simili a quelle umane.
Quindi arrivò il cane, che aveva corso veloce ed era arrivato al fiume prestissimo, ma poi aveva trovato un rametto per terra e non aveva resistito alla tentazione di giocare per ore mordendolo e portandolo in giro. Solo tardi si ricordò della festa dell’Imperatore e nuotando felice aveva attraversato il fiume arrivando undicesimo.
Per ultimo arrivò il maiale che, non riuscendo a correre, dovette camminare lentamente fino a destinazione, diventando il dodicesimo animale dello zodiaco.
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