孝敬父母 Xiaojing FuMu “Onora i tuoi genitori”
Per i cinesi il rispetto dei genitori e la cura degli anziani sono un dovere imprescindibile: ritengono che solo chi sappia prendersi cura e mostrare rispetto per i propri genitori sia poi in grado di comportarsi con gli altri in modo onesto, di mantenere fede alla parola data e di sdebitarsi.
Sono molte le storie di pietà filiale tramandate dalla Cina antica, ne riportiamo due:
Assaggiare la medicina di persona
racconta la storia dell’imperatore Wen (202 -157 a.C. nome personale di Liu Heng) della dinastia Han, famoso in tutta la Cina per la sua benevolenza e per la sua pietà filiale. Nei tre anni in cui la madre giacque a letto malata, spesso non dormì per accudirla e assaggiava personalmente tutti gli infusi medicinali prima di darli alla madre, per assicurarsi che non si scottasse. Ricoprì il trono per 24 anni e governò in modo virtuoso e nel rispetto del cerimoniale; diede importanza allo sviluppo dell’agricoltura, stabilizzando così la società degli Han occidentali. Di conseguenza la popolazione crebbe, l’economia si riprese e si sviluppò ulteriormente, tanto che il periodo governato da lui e dal suo successore Jing (188 -141 a.C.) è noto per la sua prosperità con il nome di “governo WenJing”.
Nascondere i mandarini per regalarli alla madre
racconta che durante il periodo dei Tre Regni (220 -280 d.C.) Lu Ji, all’età di sei anni, andò con il padre Lu Kang a Jiujiang, in visita a Yuan Shu. Egli offrì loro dei mandarini e Lu Ji ne nascose un paio nelle ampie maniche della veste.
Al momento di partire i mandarini caddero a terra e Yuan Shu rise “ Il signorino Lu viene in visita e ruba dei mandarini al padrone di casa?“. Lu Ji gli rispose “A mia madre piacciono i mandarini e pensavo di portarglieli per farglieli assaggiare“. Yuan Shu fu molto colpito dalla pietà filiale di un bambino così piccolo.
Nonostante queste storie siano sicuramente in parte frutto dell’immaginazione, comunque da esse i cinesi apprendono e tramandano le virtù della pietà filiale.
Tratto da “Introduzione alla cultura cinese” – Istituto Confucio