Come sono fatti i farmaci omeopatici?

Secondo l’AIFA (l’agenzia italiano del farmaco) i medicinali omeopatici sono dei prodotti ottenuti utilizzando sostanze di origine minerale, chimica, vegetale, animale e biologica (definite ceppi omeopatici) attraverso metodi di produzione specifici, definiti nelle farmacopee ufficiali. (Farmacopea Europea o Farmacopea Francese o Farmacopea Omeopatica Tedesca).

La caratteristica dei medicinali omeopatici è quella di utilizzare sostanze altamente diluite e “dinamizzate”. Il processo di diluizione solitamente è responsabile dell’effetto di non rilevabilità del contenuto di partenza del ceppo omeopatico. In tali casi, il medicinale finito risulta, dal punto di vista chimico-fisico, unicamente costituito da eccipienti. (https://www.aifa.gov.it/medicinali-omeopatici ultimo accesso ottobre 2022)

In breve i medicinali omeopatici provengono dai tre regni (minerale, vegetale e animale), per essere utilizzati vengono diluiti in modo molto preciso e particolare (diluizione e dinamizzazione), secondo gli omeopati, per ridurre le azioni tossiche e lasciare quelle salutari.

Il processo di diluizione e dinamizzazione, cambia a seconda che la sostanza sia solubile o meno in una soluzione di acqua ed alcol.

Ad esempio per le piante si procede prima ad una estrazione attraverso macerazione in una soluzione di acqua e alcol (tintura madre), mentre per l’oro, così come per altre sostanze insolubili, prima si procede ad una triturazione della sostanza con uno zucchero (lattosio in genere) , e successivamente si ripete più volte l’operazione. Dopo il terzo passaggio, la sostanza viene considerata trasformata in solubile e il processo può continuare come per le sostanze solubili.

Il processo di diluizione e dinamizzazione è la condizione essenziale per poter definire una sostanza “un medicinale omeopatico”.

Farmaco è in omeopatia quella sostanza in grado di produrre nell’uomo sano una serie di gruppi di fenomeni; il Rimedio è invece una sostanza in grado di neutralizzare nell’uomo malato serie o gruppi di sintomi, in virtù della loro proprietà patogenetica di provocare sintomi simili, ma più forti, a quelli della malattia da trattare.

Diluizione Centesimale Hahnemanniana (CH)

È la diluizione classica dell’Omeopatia introdotta da Hahnemann. Secondo questa metodica ad ogni passaggio la Tintura Madre (TM) viene diluita con 99 parti di solvente.

Un medicinale omeopatico è sempre diluito.

La sigla CH, indica la modalità di diluizione, mentre il numero che segue (5,9,30 etc) il grado di diluizione, vale a dire il numero di passaggi successivi eseguiti.

Le diluizioni si distinguono in basse (da 4 a 9) medie (30) alte (200-1000) e altissime (100.000).

Contrariamente a quel che si può pensare, maggiore e la diluizione e maggiore è considerato l’effetto del farmaco e quindi si deve aspettare più tempo prima di ripetere la dose.

Riferimenti:

S.Hahnemann. Organo dell’arte di guarire. Edizioni CELAS, Traduzione del dott.Riccamboni (in particolare i paragrafi 269, 270)

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