La pandemia che nasconde l’altra pandemia…

In questi giorni si “celebrano” i due anni di pandemia Covid-19…e siamo stati tutti invitati all’evento, volenti o nolenti.

Questo periodo ha infatti cambiato la vita di molti di noi, anche minacciandone seriamente l’esistenza. Ma se esistesse anche un altro tipo di epidemia che non è stata provocata, perlomeno direttamente, da un virus? Una pandemia che non viene nè “celebrata” nè raccontata a grandi titoli dai giornali o dalla TV?

Una pandemia che il diffondersi del Covid ha portato ad un aumento globale: la salute mentale.
Sono ormai anni che i disturbi di ansia, depressione e da stress post traumatico aumentano. Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), nella primavera del 2021, più di 4 adulti statunitensi su 10 soffriva di sintomi di ansia o depressione e quasi 1 su 4 hanno assunto farmaci da prescrizione per la salute mentale o ricevuto consulenza o terapia.
Il Global Burden ha messo la malattia mentale al primo posto nel carico economico globale della spesa di ogni paese in tema di disabilità. Il carico sanitario dei problemi mentali quindi, non è affatto inferiore a quello della malattia fisica, né lo è
l’onere socioeconomico…ma non se ne parla così tanto.
I disturbi mentali, poichè sono meno visibili, vengono percepiti meno nitidamente di quelli fisici. La depressione ha bisogno di un colloquio con un terapeuta per essere diagnosticata, non basta un test di laboratorio. I confini delle malattie mentali sono poco chiari e, anche se non si può certo dire che le malattie fisiche siano sempre chiare, un colloquio psichiatrico viene percepito come presumibilmente meno accurato di un test di laboratorio, e conseguentemente la diagnosi di salute mentale è ritenuta meno chiara delle diagnosi fisiche.

Ma non andiamo da nessuna parte se vengono prodigate misure di emergenza solamente per le problematiche fisiche, e per quelle mentali ci si limita alle parole di conforto “Dai tirati su” o “Vedrai che passerà“. Questo accade perchè la salute mentale è ancora un angolo buio del sistema medico. Ma la realtà ci conferma che le persone di depressione possono morire. E che un suicidio può disgregare anche la vita dei famigliari attorno al defunto.

Quindi se da una parte è comprensibile e necessario che la pandemia di Covid 19 attiri attenzione e tutte le risorse disponibili ora, è altresì importante non trascurare il lato “mentale” della salute, in quanto salute fisica e psichica sono due facce della stessa medaglia.
Ad esempio, gli studi hanno mostrato che quasi un terzo di tutti i pazienti COVID-19 sperimenta sintomi depressivi, e quasi tutti (!) i pazienti ricoverati in ospedale mostrano sintomi di disturbo da stress post-traumatico.
Più in generale, la prevalenza dei disturbi mentali, in particolare della depressione, è aumentata in modo significativo con l’inizio della pandemia, cosa piuttosto prevedibile dati i numerosi fattori di stress psicologico: paura della malattia, della sofferenza e morte di parenti e amici, paura di perdere il lavoro, tensioni sociali dovute al blocco, al lavoro da casa o alla scuola a distanza.
E, ultimo ma non meno importante, una profonda perdita di controllo, una mancanza di chiarezza su dove potrebbero andare le nostre vite, la nostra società, il nostro mondo una volta che la pandemia sarà finita.

Anche se gli studi dimostrano che la prevalenza dei disturbi mentali è diminuita un po’ nel corso della pandemia, non è chiaro se questa sia una bomba a orologeria disinnescata o ticchettante.
Dopotutto, le persone funzionano abbastanza bene durante i tempi di crisi: la rottura arriva non appena lo stadio acuto è superato e le conseguenze diventano evidenti. Soprattutto tra gli operatori sanitari più esposti, la pandemia sembra lasciare significative conseguenze sulla salute mentale, che potrebbe aggravare ulteriormente.
Fortunatamente, ci sono alcune tecniche di medicina complementare che possono aiutare ad affrontare i disturbi mentali: approcci comportamentali come la mindfulness, ma anche preparati farmacologici come l’erba di San Giovanni, possono alleviare i sintomi mentali, sia nella popolazione generale che nei pazienti con disturbi clinici.

Il CDC fornisce raccomandazioni specifiche sul suo sito web su come affrontare lo stress mentale, non solo ma anche durante la pandemia di COVID-19:

  • Prenditi delle pause dall’ascolto/lettura/visione delle news dei media e dei social
  • Prenditi cura del tuo corpo
  • Fai respiri profondi, fai stretching o medita
  • Cerca di mangiare pasti sani ed equilibrati
  • Allenarti regolarmente
  • Dormi molto
  • Evita l’uso eccessivo di alcol, tabacco e sostanze
  • Continua con le misure preventive di routine (vaccinazioni, screening oncologici, ecc.) come raccomandato dal tuo medico
  • Fatti vaccinare con un vaccino COVID-19
  • Trova il tempo per rilassarti
  • Cura le tue connessioni con gli altri
  • Entra in contatto con la tua comunità o organizzazioni religiose

Queste raccomandazioni sono notevoli per il fatto che, a parte le raccomandazioni sulla vaccinazione o la prevenzione, sono tutte un ottimo esempio di strategie di medicina integrativa e autocura. Forse si inizia ad essere sulla buona strada?

Anche se ancora molto lunga e dura, questo piccolo cambio di prospettiva nella medicina ufficiale potrebbe essere un passo importante per iniziare a prendere sul serio aspetti della salute non strettamente legati alla fisicità, e combattere questa “pandemia silenziosa” che ha fatto e fa tutt’ora molte più vittime del virus Sars- Cov-19.

Tratto da :

The Other Pandemic:
Mental Health Before, During, and After COVID-19

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