Covid-19 ha compiuto due anni…qualche riflessione.

Dopo questi anni di confusione pandemica sorge una riflessione, nata per chiarirci le idee, o perlomeno dare qualche spunto di ragionamento.

La prima domanda che ci si pone è: quanto questa situazione sia un vero problema di salute e non di…confusione.

All’inizio di tutto, la motivazione per la ricerca e la somministrazione del vaccino era quella dell’assenza di cure per una malattia che si dimostrava piuttosto problematica, con polmoniti interstiziali che rendevano quasi inevitabile la rianimazione. Con il passare del tempo però, analizzando i diversi casi e iniziando a fare ricerca, si sono iniziati ad usare diversi farmaci e cure che hanno avuto successo. Quindi, nonostante le mutazioni del virus si è iniziato a curare le persone e a guarirle. Con l’aspirina pare…

Queste sono le parole dichiarate da Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerca farmacologiche Mario Negris Irccs:

Il Covid è un’infiammazione, il segreto è spegnerla sul nascere. Oggi diverse terapie vengono usate con successo negli ospedali italiani. Ritengo si debba fare la terza dose tutti gli anziani. Aspirina, nimesulide, celecoxib in genere garantiscono un miglioramento in tre-quattro giorni. Se non basta, si passa al cortisone e all’eparina. Con gli antinfiammatori il Covid si può curare a casa nella stragrande maggioranza dei casi“.

Terza dose raccomandata…nonostante alcuni studi sulla sua efficacia per le varianti come Omicron.

La scelta del vaccino era legata all’idea di prevenzione, in modo tale da evitare che le persone si ammalassero. Un po’ alla volta però gli studi hanno dimostrato che il vaccino non impediva nè di ammalarsi nè di infettare gli altri.

Ci è stato detto che l’azione di questo vaccino era comunque quella di provocare una forma più leggera della malattia, permettendo così di non intasare le strutture sanitarie. Qui una domanda sull’inadeguatezza delle strutture sanitarie distrutte da anni di tagli…sorge spontanea.

Nonostante il progressivo svuotamento delle rianimazioni, con il proseguire della pandemia, la sanità non si è ripresa. Già prima, ammalarsi di qualcosa che non fosse Covid era considerato una priorità minore. Ora, anche farsi operare per un nodulo senza essere vaccinato…diventa difficile. (altri approfondimenti su https://www.pphc.it/ssn-post-covid/)

A distanza di due anni, tra le mille mutazioni del virus, che oramai dà sintomi simili a quelli di un raffreddore, l‘obbligo vaccinale per alcune categorie è ancora forte. Un medico che si sia immunizzato prendendo la malattia, ma non si sia vaccinato…non può comunque lavorare. Alcuni dubbi vengono…

A gennaio 2022 era stato detto da Draghi:

«La gran parte dei problemi che abbiamo derivano dai non vaccinati, che hanno una probabilità molto maggiore di sviluppare la malattia»

A febbraio 2022 sentiamo Crisanti dire La maggior parte dei decessi sono persone vaccinate e vulnerabili” che poi aggiunge i suoi dubbi in merito all’effettiva copertura della terza dose in quanto i dati scientifici…non sono stati comunicati dalle case farmaceutiche.

La domanda che sorge è “Le persone vaccinate che hanno comunque contratto il virus…sono “sfortunati” oppure, pensando di essere protetti, hanno semplicemente smesso di usare gli aspetti preventivi veramente efficaci come mascherina, la pulizia delle mani e l’attenzione a non stare in luoghi con molte persone?” E ancora “Chi, pur non essendo vaccinato non ha contratto il virus? E’ un super eroe o ha attivato delle modalità di comportamento più protettive?

Forse gli atteggiamenti e le azioni di entrambi sono da studiare, cercando di capire che cosa differenzia l’uno dall’altro e che cosa hanno in comune questi due tipi di persone…anche in vista della prossima stagione invernale, dal momento che, con questo virus mutante dovremo convivere. Sarebbe forse meglio non limitarci al facile uso di ‘una dose di vaccino’ e via, liberi tutti. Vaccini i quali vengono fatti e controllati da…?Le case farmaceutiche che li producono? L’EMA o l’agenzia italiana del farmaco? L’Istituto Superiore di Sanità? L’AIFA? Siamo davvero così autonomi e strutturalmente organizzati con una struttura che possa analizzare i nuovi vaccini dandoci un parere super partes?

La cosa che più spinge alla riflessione è che nessuno si sia scandalizzato vedendo che, dopo le prime due dosi di vaccino sia stato suggerito di farne una terza e una quarta…

E nemmeno quando il personale sanitario, sottoposto a tre dosi vaccinali si è dovuto comunque sottoporre a tamponi obbligatori per verificarne la positività.

E ancora, nessuno si è scandalizzato alle parole del presidente Draghi “l’appello a non vaccinarsi è l’appello a morire” (cosa che poi è stata smentita dai fatti…ma era una frase ad effetto irresistibile).

A volte sembra che l’unica cosa da fare sia spegnere il cervello e non farci domande. Ma alimentare la lotta sociale tra vax e novax.

Giochi di potere? Discriminazione autorizzata? Mah…

E se fra qualche tempo si scoprisse che tutta questa pandemia sarebbe potuta essere gestita meglio…con un po’ più di buon senso? Con una raccolta dati efficace che permettesse veramente di capirne l’entità e le possibili risoluzioni?

Chissà se è qualcosa che accetteremmo.

O forse, come al solito staremo a guardare…senza voler vedere.

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