Le adenoidi sono tessuti linfoidi nella rinofaringe, situati alla giunzione della parete posteriore della rinofaringe e tra i recessi faringei su entrambi i lati. Esistono sin dalla nascita e possono ridursi gradualmente dopo gli 8-10 anni di età in normali condizioni fisiologiche. L’ipertrofia adenoidea indica che le adenoidi vengono stimolate da ripetute infiammazioni che causano ipertrofia patologica.
L’indagine epidemiologica ha mostrato che la prevalenza dell’ipertrofia adenoidea pediatrica è del 34%, ovvero risulta piuttosto comune (assieme all’ipertrofia tonsillare) e può provocare vari sintomi locali e sistemici come ostruzione nasale, russamento, respirazione orale e apnea ostruttiva del sonno, che a loro volta possono essere causa di ipossia e ritenzione di anidride carbonica (che potrebbe influire anche sullo sviluppo intellettuale dei bambini). L’ipertrofia adenoidea può anche portare direttamente alla displasia mandibolare ovvero all’inclinazione della superficie mandibolare e all’allargamento dell’angolo mandibolare.
Attualmente, lo strumento più utilizzato per risolvere il problema è l’adenoidectomia, ovvero la rimozione delle adenoidi che è però associata a rischi e complicazioni, tra cui sanguinamento post-operatorio, stenosi nasofaringea, insufficienza velo faringea e così via. Inoltre vi è la possibilità che la rimozione del tessuto adenoideo possa avere un impatto negativo sulla funzione immunitaria.
Le adenoidi umane infatti, sono organi linfoidi immunologicamente reattivi che manifestano anticorpi specifici e attività dei linfociti B e T in risposta a una varietà di antigeni che svolgono le funzioni dell’immunità umorale e cellulare e sono estremamente importanti per la crescita e lo sviluppo dei bambini.
Ricerche correlate hanno confermato che un mese dopo l’adenoidectomia i livelli sierici di immunoglobuline sono diminuiti in modo statisticamente significativo. I risultati hanno indicato che l’adenoidectomia provoca un deficit dell’immunità umorale nell’ipertrofia adenoidea pediatrica.
Per questo motivo è necessario spingere la ricerca a vagliare sistemi di intervento maggiormente appropriati.
Molti lavori di medicina cinese documentano un buon effetto curativo di alcune tecniche. In MTC i principi di trattamento della malattia prevedono : l’eliminazione del calore dal polmone, l’eliminazione del flegma, e l’ammorbidimento e riduzione delle masse dure, la rimozione della stasi di sangue, il rafforzamento della milza, l’armonizzazione del fegato e la tonificazione del rene.
Recentemente anche il Tuina (massaggio terapeutico cinese) ha dimostrato una spiccata efficacia nel trattamento di questa patologia.
Uno studio svolto su 60 bambini con ipertrofia adenoidea, li ha suddivisi in due gruppi, uno trattato con Tuina e uno trattato farmacologicamente (spray nasale -mometasone furoato allo 0,05%).
Nei risultati si è visto che tasso totale di efficacia del gruppo di Tuina era del 90,0% mentre quello del gruppo in terapia con farmaci era del 66,7%: una differenza statisticamente piuttosto significativa, che dimostra quanto la manipolazione col Tuina sia più efficace, nei casi di ipertrofia adenoidea, del trattamento farmacologico classico.
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