Parlando di alimenti in tema autunnale…l’uva non può mancare!
Il suo nome latino, Vitis vinifera, significa “la vite che produce vino” e appartiene alla famiglia delle Vitacee, rampicanti perenni che hanno viticci arrotolati e foglie grandi. Contengono grappoli di fiori che maturano per produrre bacche piccole, rotonde e succose che possono essere verdi (“bianche”) o rosse.
Dell’uva si utilizza tutto, dal succo, alla polpa, dalla buccia ai semi. Il frutto non matura dopo la raccolta; è quindi importante raccogliere acini ben colorati e carnosi, privi di rughe e ancora ben attaccati alla vite. E’ consigliabile, dato il comune uso di pesticidi nei vigneti, di lavare accuratamente il frutto prima di consumarlo.
L’uva è una delle principali colture frutticole commerciali al mondo in termini di tonnellate prodotte e viene coltivata in tutto il mondo nelle regioni temperate. I primi produttori sono Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti, Messico e Cile.
Un po’ di storia…
L’uva è stata consumata fin dalla preistoria ed è stata una delle prime colture di frutta utilizzate dall’uomo. Secondo l’antica cultura mediterranea, la “vite è scaturita dal sangue di uomini che avevano combattuto contro gli dei“. Prove archeologiche ne datano le prime coltivazioni circa 5.000 anni in alcune zone tra il Mar Caspio e il Mar Nero. Il suo utilizzo si è poi diffuso a sud fino all’odierna Siria, Iraq, Giordania ed Egitto prima di spostarsi verso l’Europa. Dopo il crollo dell’Impero Romano nel V secolo, con l’avvento del cristianesimo come religione dominante, il vino fu associato alla Chiesa e ai monasteri dove se ne perfezionò la lavorazione. L’uva approdò poi in America attraverso gli esploratori spagnoli e trovò nella California, il clima temperato ideale per crescere.
Il vino, oltre al suo utilizzo gastronomico, è stato spesso usato come mezzo per rimedi erboristici, grazie alla natura solvente dell’alcol. Sia la tradizione cinese che quella occidentale infatti, facevano uso di vini medicati (sebbene antiche ricette in Cina, che risalgono alla dinastia Shang [ca 1600-1046 a.C.], sarebbero state fatte con vino di riso piuttosto che con vino d’uva) . Anche molti aperitivi e liquori, in origine, erano coadiuvanti digestivi a base di vino e fortificati con erbe come l’assenzio e semi di anice.
Fitochimici e costituenti
L’uva è innanzitutto un’ottima fonte di vitamina K e fornisce quantità moderate di potassio, vitamina C e vitamine del gruppo B. Inoltre, uva e prodotti a base di uva sono buone fonti di composti antiossidanti (enzimi e sostanze nutritive che prevengono l’ossidazione, neutralizzando ioni o molecole altamente reattivi noti come radicali liberi)
L’uva contiene inoltre sostanze fitochimiche chiamate polifenoli che sono la fonte più abbondante di antiossidanti alimentari e sono associati a numerosi benefici per la salute.
I composti fenolici sono più concentrati nella buccia della bacca, piuttosto che nella polpa o nei semi, e il contenuto tende ad aumentare man mano che il frutto matura. L’uva contiene polifenoli delle classi di flavonoidi, stilbeni e acidi fenolici. Il vino rosso e l’uva sono ricchi di flavonoidi come antociani (sostanze che conferiscono a molte piante la loro pigmentazione rossa, viola o blu) e catechine, stilbeni come il resveratrolo e acidi fenolici come l’acido caffeico e l’acido cumarico.
I tentativi di studiare i benefici delle singole sostanze fitochimiche negli esseri umani sono stati difficili poiché sono sostanze complesse che spesso interagiscono tra loro aumentando i loro benefici complessivi.
Esistono numerosi studi che hanno dimostrato come gli antociani proteggano dallo stress ossidativo (che può essere la fase iniziale di molte condizioni croniche, come malattie cardiovascolari, diabete e cancro).
Anche i semi d’uva, fonte particolarmente ricca di proantocianidine (classe di nutrienti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi) sono oggetto di studio e l’estratto di semi d’uva è disponibile come integratore alimentare.
Effetti dell’uva sulla salute: gli studi
Malattia cardiovascolare
È stato scoperto che i polifenoli proteggono il corpo dall’infiammazione, che è comune nelle persone con malattie cardiache. In una recente meta-analisi, sono stati studiati gli effetti acuti dei polifenoli sull’endotelio (rivestimento interno dei vasi sanguigni) rilevando che la funzione dei vasi sanguigni è migliorata significativamente negli adulti sani nelle prime due ore dopo aver consumato i polifenoli dell’uva. Un’altra analisi ha rilevato che il contenuto di polifenoli di ogni parte dell’uva (frutto, buccia e seme) ha effetti cardioprotettivi. In sperimentazioni su animali, in vitro e limitate sull’uomo, l’uva ha mostrato azioni benefiche contro lo stress ossidativo, l’aterosclerosi (accumulo di placca nelle arterie), l’ipertensione e l’aritmia ventricolare (battito cardiaco irregolare).
Effetti della chemioprevenzione
Sebbene le cause e le cure per il cancro siano complesse e sfaccettate, alcuni studi hanno dimostrato la capacità delle sostanze antiossidanti di proteggere il corpo dalle sostanze cancerogene e di prevenire la crescita delle cellule tumorali, proteggendo il DNA e regolando la morte cellulare naturale.
Diabete
In uno studio clinico randomizzato, controllato in doppio cieco, a parenti sani di primo grado sovrappeso/obesi di pazienti diabetici di tipo 2 sono stati somministrati polifenoli dell’uva per contrastare una dieta ricca di fruttosio. Dopo nove settimane di integrazione, i polifenoli dell’uva proteggevano dall’insulino-resistenza indotta dal fruttosio. In un altro studio, i pazienti diabetici che consumavano un vino d’uva moscato dealcolato avevano ridotto i livelli di insulina a digiuno e aumentato l’insulino-resistenza.
Insomma, se non sapete che frutta mangiare…l’uva ci sembra una delle scelte migliori!! 🙂
Tratto da
HerbalEGram- Number 12, December Features And News – Food as Medicine: Grape
(By Hannah Bauman and Mindy Green)
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