Spesso anche chi parla il cinese può non comprendere cosa i cinesi dicono.
Questo perchè non esiste un solo cinese, ma sette!
Si definisce cinese la lingua utilizzata dall’etnia Han e ha una storia di oltre 3000 anni. E’ una delle lingue con il maggior numero di parlanti, infatti oltre che in Cina, essa viene parlata a Singapore e in Malesia.
La lingua ufficiale è il mandarino, che nella provincia di Taiwan viene chiamato “la lingua nazionale” e a Singapore ” la lingua dei cinesi”. Il mandarino è la lingua comune dell’etnia Han moderna, basata sui dialetti del nord e la cui pronuncia standard fa riferimento al pechinese, mentre segue le regole grammaticali della lingua parlata moderna. Essa agevola moltissimo le comunicazioni tra le diverse etnie e persone di varie parti della Cina.
Infatti, dato il vasto territorio e la popolazione numerosa, la lingua ha delle ‘variazioni locali’, ovvero i dialetti che vengono utilizzati in determinate aree del paese.
Attualmente i principali dialetti sono sette: il dialetto del Nord, il wu, il xiang, il gan, l’hakka, il min e lo yue o cantonese. Il primo copre l’area più vasta e ha il maggior numero di parlanti, mentre l’hakka, il min e il cantonese vengono utilizzati da molti cinesi residenti all’estero.
I dialetti sono piuttosto complessi e si differenziano per tre punti principali: la pronuncia, il vocabolario e la grammatica: di questi il più evidente è la pronuncia, tanto che nell’area costiera del sud-est si dice che ” la pronuncia cambia ogni 5 km”.
Si capisce quindi che essendo vere e proprie lingue diverse, se ognuno parlasse il proprio dialetto, la conversazione risulterebbe impossibile.
Da qui la grande utilità della lingua comune, il mandarino, che viene sempre più diffuso e appreso in tutta la Cina.