Tra le medicine alternative complementari, l’agopuntura è ormai utilizzata da molti anni con ottimi risultati e varie conferme scientifiche della sua efficacia. La teoria che sta alla base del trattamento di agopuntura, al di là delle differenze di tecniche (inserimento di aghi, pressione manuale, stimolazione elettrica, magneti,
e laser a bassa potenza) è quella basata sui meridiani.
La teoria dei meridiani è stata descritta per la prima volta nel Classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo e, nei successivi 2000 anni, è stata applicata e verificata nella pratica.
Questo studio però si pone l’obiettivo di verificare l’esistenza dei meridiani anche da un punto di vista più scientifico. In questi anni sono state proposte varie tipologie di strutture anatomiche per descrivere la conformazione dei meridiani: si è parlato quindi di meridiani tendino muscolari o di sistema vascolare. Una delle teorie che più ha “dato forma” ai meridiani è la teoria di Ryodoraku che esplora il fenomeno della conducibilità elettrica per identificare i meridiani.
La teoria di Ryodoraku è stata proposta dal dottor Yoshio Nakatani
negli anni ’50 e sostiene che, alcuni punti sulla pelle chiamati REPP, vale a dire “reactive electropermeable points”, abbiano maggiore conducibilità elettrica.
Si ritiene che la conduttività elettrica di questi punti rifletta l’energia biologica o equilibrio di Qi e sangue nel corpo, come accade nei punti dei meridiani.
Studiando questi punti, si è visto come essi si colleghino formando una linea, Ryodoraku appunto, che ricorda molto la distribuzione dei meridiani.
Di conseguenza, l’energia di una linea Ryodoraku rappresenta l’energia del corrispondente meridiano, confermando l’esistenza di queste ‘vie energetiche’ del corpo.
Tuttavia, la teoria di Ryodoraku rileva solo la conduttività elettrica della pelle su un singolo punto di agopuntura. Ci si è basati quindi anche su un’altra teoria, che imputa il metodo di conduzione elettrica all’interno dei meridiani principalmente agli ioni.
In questo studio è stato quindi approfondito il meccanismo della direzionalità durante il trasporto e la trasmissione degli ioni nei meridiani.
I risultati ottenuti sono poi stati confrontati con le indicazioni sulla direzione dei meridiani dei classici di medicina cinese, comprovandone l’accuratezza.
Questo studio fornisce quindi la base per ulteriori ricerche sulla direzionalità dei meridiani e trattamenti clinici corelati.
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